
un'occasione di libera espressione, discussione e anche polemica sul variegato mondo del marketing nell'era digitale, inteso come particolare punto di vista sulla realtà e sul vivere aziendale, che passa attraverso la ricerca e la comunicazione.
martedì 8 settembre 2009
Indossiamo qualcosa di bianco

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giovedì 3 settembre 2009
Gli strumenti WEB 2.0 nel mondo delle imprese
I risultati di una ricerca internazionale McKinsey, 2 anni dopo...
Basta visitare qualcuno dei vari blog e forum dedicati all'argomento, dare un occhio veloce ai post di questo stesso blog o linkare i più aggiornati contatti qui di lato riportati per rendersi conto come sia ormai diffusa e condivisibile la convinzione della validità degli strumenti web 2.0 ai fini economici e la vasta applicabilità degli stessi al vivere aziendale. Ma cosa accade nel mondo reale? Esiste una reale propensione agli strumenti web 2.0 delle aziende o sono solo chiacchiere?
A tale proposito ci viene in aiuto la McKinsey, che su "Building the Web 2.0 Enterprise" cerca di tirare le fila di un lavoro di ricerca iniziato nel 2007.
La ricerca evidenzia, per quanto riguarda l'Europa, una tendenza invertita rispetto al 2007 tutta a vantaggio dei social network.
A tale proposito rimando anche al caso Mandarina Duck, che al passo coi tempi e in linea con i comportamenti tipici dell'internauta italiano ha messo da parte il progetto blog per lanciarsi nel magico mondo dei network virtuali; la stessa tendenza è evidenziata dall'andamento del social media index nei primi 6 mesi 2009.
Altro aspetto interessante evidenziato dalla ricerca sugli strumenti web 2.0 è il maggior coinvolgimento dei flussi comunicativi interni aziendali, del resto è comprensibile se si riflette sul fatto che l'innovazione, sopratutto on line, parte prima di tutto dai singoli e dunque dagli stessi utenti virtuali che off line costituiscono l'organico aziendale.
Da notare, infine, che il 7% degli intervistati hanno dichiarato di aver intrapreso con enutusiasmo la strada degli strumenti web 2.0, successivamente abbandonata però perchè non in grado di sostenere le iniziative.
Internet e gli strumenti web 2.0 offrono grandi opportunità economiche e, in generale, di marketing, ma non vanno assolutamento sottovalutati, nè in termini di effetti nè in termini di impegno.
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mercoledì 1 aprile 2009
Brand promise della comunicazione on line
Anche nell'ambiente Internet, sempre di più, si assiste alla diffusione del marketing esperienziale e in questo senso si inseriscono i diversi tentativi di integrare la comunicazione d'impresa con strumenti web 2.0; ma cosa significa per un'azienda aprire un blog aziendale o gestire una community? Certo significa costi, segnifica capacità e risorse dedicate, significa investimenti tecnici e creativi, significa sensibilità verso le nuove tendenze e lo strumento web, ma significa anche saper rispettare il tacito codice etico degli utenti virtuali o, in altri termini, rispettare la brand promise.
Nel momento in cui un consumatore riconosce fiducia ad un brand/prodotto attraverso la visita e successiva frequentazione del relativo sito, è come se si creasse un contratto tra azienda e cliente per cui le aspettative emozionali non devono venir tradite.
Il web nasce e si sviluppa come strumento di comunicazione dinamico, trasparente e democratico per eccellenza. Troppo spesso iniziative apparentemente interessanti e d'avanguardia, ad un primo accesso si rivelano scarsamente interattive, poco aggiornate o addirittura pilotate; si tratta di una mancanza di autenticità, che certo non premia così come nuoce alla comunicazione on line d'impresa l'eventuale carenza in termini di aggiornamento.
Nel momento in cui un consumatore riconosce fiducia ad un brand/prodotto attraverso la visita e successiva frequentazione del relativo sito, è come se si creasse un contratto tra azienda e cliente per cui le aspettative emozionali non devono venir tradite.
Il web nasce e si sviluppa come strumento di comunicazione dinamico, trasparente e democratico per eccellenza. Troppo spesso iniziative apparentemente interessanti e d'avanguardia, ad un primo accesso si rivelano scarsamente interattive, poco aggiornate o addirittura pilotate; si tratta di una mancanza di autenticità, che certo non premia così come nuoce alla comunicazione on line d'impresa l'eventuale carenza in termini di aggiornamento.
Dinamicità, innovazione e multimedialità sono caratteristiche della comunicazione on line e per essere mantenute efficacemente sono necessari continui aggiornamenti da parte degli ideatori; si pensi ad esempio a dei giochi brandizzati, banalmente, un consumatore che arrivi all’ultimo livello del video gioco in questione dev’essere invogliato a mantenere l’interesse, il ché vuol dire che o gli si propongono nuovi giochi o livelli ulteriori dello stesso.
L’azienda dovrà preoccuparsi di mantenere vivo l’interesse dei visitatori non solo per motivi comunicazionali, ma anche per non deludere le aspettative del consumatore legittimato nelle sue pretese in nome del contratto che è andato a crearsi, il cui oggetto è il sano divertimento.
L’azienda dovrà preoccuparsi di mantenere vivo l’interesse dei visitatori non solo per motivi comunicazionali, ma anche per non deludere le aspettative del consumatore legittimato nelle sue pretese in nome del contratto che è andato a crearsi, il cui oggetto è il sano divertimento.
L'autenticità e l’aggiornamento dei contenuti, inteso come mantenimento dello standard qualitativo delle iniziative esperienziali on line, fanno parte della brand promise: come possono essere deleterie dal punto di vista economico le delusioni del consumatore riguardo ad eventuali caratteristiche e funzionalità del prodotto, così non deve venir meno la componente Pleasure costituente l’offerta aziendale.
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venerdì 20 marzo 2009
Università degli Studi di Trieste
Facoltà di Economia
Corso di eBusiness, prof.ssa PATRIZIA De Luca
25 marzo 2009Corso di eBusiness, prof.ssa PATRIZIA De Luca
"Multimedialità e interattività della comunicazione pubblicitaria su Internet"
ore 11-13
Aula DISES
dott.ssa Marilena ANTONINI
Nel 2006 stavo facendo ricerche on line per la mia tesi di laurea e i risultati, circa l'utilizzo del new medium nella comunicazione d'impresa, erano piuttosto deludenti in termini di innovazione e multimedialità; anche la bibliografia di origine accademica scarseggiava sull'argomento e le ricerche certificate erano appena in fase di definizione degli oggetti di studio. Oggi a distanza di 3 anni forse non è stata fatta del tutto chiarezza su terminologie e criteri di ricerca, ma certamente è innegabile la proliferazione di considerazioni e di discussione a riguardo, lo sviluppo di letteratura specialistica in merito e la diffusione su larga scala dello strumento Internet nelle sue declinazioni più innovative per scopi aziendali.
In questo contesto, molto più consapevole di qualche anno fa circa l'importanza di Internet nella comunicazione d'impresa, si inserisce l'intervento di approfondimento al corso di eBusiness A.A. 2008/2009.
giovedì 22 gennaio 2009
Premio ASCAI per Tesi di laurea sulla comunicazione d'impresa A.A. 2007/08
A seguito del bando pubblicato e diffuso nel mese di marzo 2007 sono pervenuti n. 12 elaborati entro i termini previsti dal bando stesso (15 dicembre 2007).
La Commissione sottolinea un progressivo elevarsi, già evidenziato lo scorso anno, della qualità degli elaborati. Ciò sia dal punto di vista degli elementi imprescindibili per la stesura di una tesi di laurea, quali l’accuratezza dei riferimenti bibliografici, la stessa bibliografia, il corredo di citazioni, sia dei contenuti.
Da notare una certa originalità degli argomenti di alcune delle tesi pervenute, e un rigore per quelle di ricerca.
Il livello generale delle tesi è risultato complessivamente buono.
La Commissione sottolinea un progressivo elevarsi, già evidenziato lo scorso anno, della qualità degli elaborati. Ciò sia dal punto di vista degli elementi imprescindibili per la stesura di una tesi di laurea, quali l’accuratezza dei riferimenti bibliografici, la stessa bibliografia, il corredo di citazioni, sia dei contenuti.
Da notare una certa originalità degli argomenti di alcune delle tesi pervenute, e un rigore per quelle di ricerca.
Il livello generale delle tesi è risultato complessivamente buono.
Ricevono pertanto il premio ASCAI 2007-2008 per una tesi di laurea in comunicazione d’impresa:
1. Marilena Antonini
2. Sara Comba
3. Davide Basile
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venerdì 5 settembre 2008
Internet sempre più rosa
Un estratto di Rapporto Annuale Censis 2007, con integrazione dati Nielsen NetRatings 28/12/2007.
Il trend nel 2007 evidenzia una crescita del 23% dei navigatori Internet, che passano da 20 a 24,5 milioni; crescono in misura rilevante anche i consumi della Rete nell’anno: le sessioni sono ormai più che giornaliere (+7% rispetto a novembre 06), le pagine viste passano da 1.300 a 1.600 circa (+22%) e il tempo speso online per persona aumenta di quasi 4 ore nell’anno, passando dalle 18 ore di novembre 06 a circa 22 ore a novembre 07.
L’aumento di tutte le metriche sui consumi della Rete è la diretta conseguenza della crescente diffusione della banda larga nelle famiglie. Ormai quasi l’80% dei navigatori utilizza una connessione veloce e questi utenti sono responsabili del 92% del totale pagine viste e dell’87% del tempo speso online.
Con riferimento al profilo demografico degli utenti online si rileva sempre una prevalenza di uomini (il 58% contro il 42% di donne) ma le donne online crescono a ritmo più sostenuto (+28% nell’anno contro +19% di crescita degli uomini); questa performance permette alle donne di aumentare la loro presenza attiva sul web passando dal 40,7% al 42,4% dell’intera popolazione Internet e, con riferimento agli utenti abituali di Internet[1], le donne crescono del 12% rispetto al 2006 (Tab. 1).
Il trend nel 2007 evidenzia una crescita del 23% dei navigatori Internet, che passano da 20 a 24,5 milioni; crescono in misura rilevante anche i consumi della Rete nell’anno: le sessioni sono ormai più che giornaliere (+7% rispetto a novembre 06), le pagine viste passano da 1.300 a 1.600 circa (+22%) e il tempo speso online per persona aumenta di quasi 4 ore nell’anno, passando dalle 18 ore di novembre 06 a circa 22 ore a novembre 07.
L’aumento di tutte le metriche sui consumi della Rete è la diretta conseguenza della crescente diffusione della banda larga nelle famiglie. Ormai quasi l’80% dei navigatori utilizza una connessione veloce e questi utenti sono responsabili del 92% del totale pagine viste e dell’87% del tempo speso online.
Con riferimento al profilo demografico degli utenti online si rileva sempre una prevalenza di uomini (il 58% contro il 42% di donne) ma le donne online crescono a ritmo più sostenuto (+28% nell’anno contro +19% di crescita degli uomini); questa performance permette alle donne di aumentare la loro presenza attiva sul web passando dal 40,7% al 42,4% dell’intera popolazione Internet e, con riferimento agli utenti abituali di Internet[1], le donne crescono del 12% rispetto al 2006 (Tab. 1).

Crescono considerevolmente gli utenti appartenenti alle fasce d’età 12-17 (quasi 2 milioni, +24% rispetto al 2006) e 35-49 (8,3 milioni, +52% rispetto al 2006). A differenza dagli uomini, che perdono utenti rispetto al 2006 nella fascia d’età 18-24, le donne risultano più numerose in tutte le fasce d’età.
Dato ancora più rilevante, per l’anno 2007, è il grado di penetrazione di Internet nella popolazione con un alto livello di istruzione (54,5%), in crescita del 11,2% rispetto al 2006.
Per quanto riguarda l’area geografica di residenza, infine, c’è una maggior concentrazione nelle zone del centro Italia, ma nel complesso la penetrazione di Internet risulta piuttosto uniforme (Nielsen NetRatings, 28/12/2007).
Dato ancora più rilevante, per l’anno 2007, è il grado di penetrazione di Internet nella popolazione con un alto livello di istruzione (54,5%), in crescita del 11,2% rispetto al 2006.
Per quanto riguarda l’area geografica di residenza, infine, c’è una maggior concentrazione nelle zone del centro Italia, ma nel complesso la penetrazione di Internet risulta piuttosto uniforme (Nielsen NetRatings, 28/12/2007).
[1] Per utenti abituali si intendono gli utenti Internet che si connettono alla Rete almeno tre volte alla settimana, circa l’85% del totale utenti internet in Italia (Rapporto Annuale Censis 2007).
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martedì 29 gennaio 2008
Aria di nuovo dal mare...
Arrivano segnali di innovazione dal fronte della cantieristica navale, un'industria da oltre 8 mld di euro in Italia e un tasso di crescita del 15-25%.
Indizio più evidente del cambiamento e dello svecchiamento dell'immagine aziendale è stato il nuovo sito Fincantieri, inaugurato con il nuovo anno 2008; solo un accenno di tutta una rivoluzione di marketing che l'azienda sta apparentemente, e speriamo anche sostanzialmente, vivendo in questi giorni. Colori freschi ed evocativi, immagini evidentemente legate al core business, cura dei dettagli e semplicità dei messaggi; un sito semplice ed esaustivo, che abbandona finalmente i colori tristi e molto statali del vecchio sito e non si vergogna di pubblicizzare i propri risultati!
Nel settore della cantieristica navale l'Italia è leader mondiale nel segmento navi da crociera, con una quota di mercato del 43%. Dati ancor più rilevanti se si considerano le prospettive di crescita esponenziale che riguardano il segmento; si stima infatti un elevato potenziale di domanda a fronte della corrispettiva crescita del turismo marittimo, in particolare nelle zone del Nord America (Assonave Relazione 2006-2007).
Risulta evidente il ruolo di primaria importanza del particolare settore industriale nell'economia del Paese, eppure raramente l'immagine dell'industria italiana viene associata alla cantieristica navale; per esempio, con riferimento alla regione Friuli Venezia Giulia, si parla spesso di distretto del mobile, di industria agroalimentare, enologica e del caffè, ma ben pochi, in italia e all'estero, sono consci del ruolo dell'industria navale.
Non facciamo qui riferimento ad analisi di settore, piuttosto che alle competenze degli addetti ai lavori o degli enti economici di riferimento; stiamo parlando di immagine! Il senso comune, il grande pubblico, il cittadino medio italiano non è consapevole del ruolo strategico della cantieristica navale.
Principale motivo di tale lacuna, o comunque aspetto che qui intendiamo affrontare, è la quasi totale assenza di una mentalità di marketing nel contesto di riferimento; cantieristica navale in Italia significa parlare di Fincantieri, un'azienda di origine parastatale e, forse proprio per questo fino a qualche tempo fa, poco propensa a promuovere e pianificare la propria immagine... ma qualcosa sta cambiando!

Il restyling non si limita alla grafica, il sito si arricchisce di contenuti multimediali primo fra tutti il video aziendale, assolutamente evocativo e incentrato sul ruolo nazionalista di Fincantieri (ormai una moda, vedi anche Fiat); numerose e internazionali le fiere a cui si preannuncia la partecipazione e, a titolo di completezza, non manca il rinvio alla comunicazione su mezzo stampa.
Insomma, onore al management che ha promosso questo restyling e speriamo si tratti solo dell'inizio di una grande rivoluzione della cultura aziendale e, di riflesso, del sistema economico nazionale nel suo complesso!
Link su My Marketing.
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