Basta visitare qualcuno dei vari blog e forum dedicati all'argomento, dare un occhio veloce ai post di questo stesso blog o linkare i più aggiornati contatti qui di lato riportati per rendersi conto come sia ormai diffusa e condivisibile la convinzione della validità degli strumenti web 2.0 ai fini economici e la vasta applicabilità degli stessi al vivere aziendale. Ma cosa accade nel mondo reale? Esiste una reale propensione agli strumenti web 2.0 delle aziende o sono solo chiacchiere?
A tale proposito ci viene in aiuto la McKinsey, che su "Building the Web 2.0 Enterprise" cerca di tirare le fila di un lavoro di ricerca iniziato nel 2007.
La ricerca evidenzia, per quanto riguarda l'Europa, una tendenza invertita rispetto al 2007 tutta a vantaggio dei social network.
A tale proposito rimando anche al caso Mandarina Duck, che al passo coi tempi e in linea con i comportamenti tipici dell'internauta italiano ha messo da parte il progetto blog per lanciarsi nel magico mondo dei network virtuali; la stessa tendenza è evidenziata dall'andamento del social media index nei primi 6 mesi 2009.
Altro aspetto interessante evidenziato dalla ricerca sugli strumenti web 2.0 è il maggior coinvolgimento dei flussi comunicativi interni aziendali, del resto è comprensibile se si riflette sul fatto che l'innovazione, sopratutto on line, parte prima di tutto dai singoli e dunque dagli stessi utenti virtuali che off line costituiscono l'organico aziendale.
Da notare, infine, che il 7% degli intervistati hanno dichiarato di aver intrapreso con enutusiasmo la strada degli strumenti web 2.0, successivamente abbandonata però perchè non in grado di sostenere le iniziative.
Internet e gli strumenti web 2.0 offrono grandi opportunità economiche e, in generale, di marketing, ma non vanno assolutamento sottovalutati, nè in termini di effetti nè in termini di impegno.
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