sabato 7 novembre 2009

VI Convegno Annuale SIM - Società Italiana Marketing

Considerazioni personali di sintesi sui primi risultati delle ricerche presentate nelle sessioni parallele di CONSUMER BEHAVIOUR e COMUNICAZIONE D'IMPRESA.

"Determinanti latenti nell'intenzione d'acquisto dei fashion luxury goods: un'indagine qualitativa di tipo laddering". Gianluigi Guido, Cesare Amatulli. (*)
Acquistiamo il lusso per sentirci più sicuri, sicuri nei confronti degli altri sicuri nei confronti di noi stessi. E' la sicurezza il principale attributo di successo dei prodotti di lusso, sicurezza intesa nel senso di coerenza con sè stessi e con la propria persona.

"L'effetto dell'animosità nei processi di scelta del consumatore italiano - uno studio esplorativo". Angelo Giraldi.
Il concetto di animosità si distingue dal concetto di made in negativo (Country of Origin effect) e da etnocentrismo; l'animosità, infatti, risulta agire direttamente sull'azione d'acquisto e non sul giudizio. Tale precisazione definitoria giustifica l'interesse economico nell'individuare eventuali animosità nazionali e/o locali.

"La comunicazione del Corporate Brand nel contesto dei Social Media". Maria Vernuccio. (**)
L'analisi evidenzia un discreta propensione all'interattività delle grandi aziende, ma attenzione a non riproporre sul web le logiche degli old media. Controllo e scarsa trasparenza non sono le premesse per entrare nella Rete, la comunità virtuale premia la partecipazione di certo non il controllo.

"YouTube come canale di comunicazione: una ricerca empirica sul settore calcio". Francesca Checchinato, Marta Disegna, Paola Gazzola. Università Ca Foscari di Venezia.
Certamente il settore offre particolare partecipazione e maggior facilità nel reperire spunti di riflessione, ma volendo generalizzare e interpretare i risultati della ricerca in senso lato si rileva una considerazione interessante: il rischio di critiche e polemiche non autorizzate, in altri termini la mancanza di controllo da parte dell'impresa, costituisce uno dei principali limiti per le imprese all'utilizzo dei Social Media, ma la capacità dell'impresa di offrire un'alternativa contenutistica coerente e coinvolgente rappresenta un'ottima soluzione.


(*) Campione: 50% donne e 50% uomini, 55% coniugati, 67,5% senza figli, 100% Bari.
(**) Aziende analizzate: 100 Best Global Brands della classifica Interbrand 2009.

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