un'occasione di libera espressione, discussione e anche polemica sul variegato mondo del marketing nell'era digitale, inteso come particolare punto di vista sulla realtà e sul vivere aziendale, che passa attraverso la ricerca e la comunicazione.
giovedì 23 settembre 2010
Personal stylist e look advisor
Un caso di eccellenza quello di Stefanel, che per celebrare il restyling degli stores in Italia ha deciso di organizzare un fitto calendario di eventi in store ispirati alle logiche del puro marketing esperienziale e volti a rendere il consumatore protagonista della nuova atmosfera Stefanel.
Non ci sono vip, non ci sono requisiti di forma, non ci sono aspettative di vendita immediate... insomma: non c'è trucco e non c'è inganno, è un regalo ai clienti vecchi e nuovi, un momento di puro piacere e intrattenimento destinato al consumatore finale!
Una strategia che certo non nasconde gli intenti di ritorno in termini di immagine, di traffic building in negozio e di vendita nel medio/lungo termine, ma prima di tutto un esperimento di integrazione dell'offerta commerciale con la componente pleasure di un'esperienza da fashion model.
Un progetto di ampie vedute, non privo di un pizzico di azzardo che sicuramente lo renderà ancora più efficace e gradito agli occhi del largo pubblico, complici le prestigiose collaborazioni con partner del calibro di A e Leiweb, 2Night, Zelig, Enzo Miccio e Carla Gozzi.
Il calendario completo è consultabile alla sezione PRESS - NEWS del sito http://www.stefanel.com/main.aspx
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lunedì 21 giugno 2010
Shopping virtuale
Questo quesito è stato posto alla comunità di Linkedin (164 risposte da giugno 2010) e nella maggior parte dei casi l'importanza della cabina di prova è stata individuata proprio nella possibilità di provare i capi: indossarli, verificare la misura, il taglio, l'indosso e, in ultima analisi, vivere la shopping experience!
Il campione, considerando la ridotta numerosità e la provenienza geografica disomogenea, non è in grado di dare un'indicazione statisticamente rilevante, ma sicuramente dà un'indicazione di tendenza, ancor più interessante se considerata in relazione alla fascia d'età e sesso.
Risulati complessivi
Risultati per sesso
Risultati per età
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martedì 20 aprile 2010
Come misurare il passaparola
- Esperienziale, laddove l'opinione del consumatore derivi dall'esperienza diretta del prodotto/brand. Tale tipologia è la più diffusa, costituisce circa il 50/80% della totalità della comunicaizone virale, e spesso deriva da un sentimento negativo, in quanto l'esperienza ha in tutto o in parte disatteso le aspettative del consumatore.
- Consequenziale, nel caso in cui il consumatore esprima e diffonda un'opinione in reazione ad un'attività di comunicazione messa in atto dall'azienda. Tendenzilamente generano maggior reazioni in termini di passaparola le attività di marketing, piuttosto che la pubblicità.
- Intenzionale, come ad esempio nel caso del celebrity endorsements (letteralmente raccomandazione delle celebrità). Questo è il tipico caso di passaparola programmato e controllato direttamente dall'azienda, solitamente a pagamento e ricompreso nel marketing mix dell'aziende.
Figura. Rielaborazione personale di Exhibit 2, A new way to measure the word of mouth marketing, McKinsey, April 2010.
1. Valutazione quantitativa: calcolare il numero delle opinioni espresse e diffuse dai consumatori su un certo brand/prodotto (volume).
2. Valutazione qualitativa:
- CHI? Chi è l'autore del messaggio originario: utente privato, professionista, amico, etc.
- COSA? Che cosa viene comunicato: quali sono i contenuti trasmessi, la natura positiva o negativa dell'opinione e gli aspetti legati al brand/prodotto affrontati (es. Brand: eticità, politica commerciale, situazione finanziaria, etc. Prodotto: qualità, funzionalità, estetica, etc.)
- DOVE? Quali sono gli spazi virtuali su cui viene espressa l'opinione e dove viene diffusa: social network, blog, siti web specializzati, etc.
- COME? Da cosa deriva l'opinione dell'utente, deriva da un'esperienza diretta (passaparola esperienziale) o indiretta di chi scrive.
L'indice proposto certo non risolve il problema della misurazione degli effetti del passaparola, la struttura dell'indice presuppone infatti una ponderazione dei diversi aspetti qualitativi e l'inidividuazione numerica dei contenuti virali; già da queste prime considerazioni emergono i primi problemi e conseguenti limiti di analisi, ma ciò non toglie il grande apporto informativo e interpretativo del WOM Equity proposto.
Nell'ottica di dare un risvolto operativo e diretta applicazione all'indice di passaparola, risulta auspicabile lo sviluppo di analisi settoriali finalizzate all'individuazione dei valori di WOM equity medi per settore; un approccio essenziale e funzionale alla creazione di indici di riferimento su cui tarare e valutare i risultati del proprio brand/prodotto.
Fonte: A new way to measure the word of mouth marketing, McKinsey
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venerdì 9 aprile 2010
E-commerce del settore moda
Ma coma si giustifica il boom delle vendite on line proprio ora? Si sprecano le ricerche a sostegno della validità e potenzialità dell'e-commerce, ma solo ora vediamo una consistente reazione del mercato e un aumento dell'offerta di moda on line.
Università degli Studi di Trieste
Facoltà di Economia
aula B, piano terra
Fonte dati:
(1) Osservatorio Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, 2009.
(2) Ebay.co.uk, 2009.
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mercoledì 3 febbraio 2010
Web marketing per piacere o per lavoro?
mercoledì 27 gennaio 2010
STAGE DA 30 MILA EURO AL MESE
“Cercasi studente 18-27 anni per uno stage di 90 giorni da 10mila euro al mese”. Viste le cifre potrebbe sembrare uno scherzo, ma al contrario si tratta dell’annuncio fatto da reve-prive.com, una società francese che si occupa di concorsi on line. L’azienda ha pubblicato su Internet un annuncio per uno stage stellare. Mentre in Italia lo stage è di solito un’occasione lavorativa temporanea non retribuita, in Francia è addirittura strapagata. Dalla società dicono che provare a ottenere lo stage non è difficile: bisogna registrarsi sul sito, acquistare dei crediti (per 5 euro) e rispondere a un questionario sul marketing. Il più rapido otterrà lo stage, assicurano dal sito. “L’obiettivo è di far parlare di noi”, ha detto uno dei responsabili della società, Quentin Clarisse, intervistato da Le Post.fr. “Abbiamo lanciato la nostra società nel settembre scorso, volevamo cercare un mezzo per fare parlare di noi. In più avevamo bisogno realmente di uno stagista e abbiamo deciso di lanciare un concorso”.
Che dire? Proviamoci! Unico problema è che è tutto in francese...